PAL in Sicilia: riunioni a Catania e Messina

PAL in Sicilia: riunioni a Catania e Messina

Dopo Napoli e Bari, anche in Sicilia si avvia la costituzione dei tavoloi di lavoro per l’attuazione dei Piani di Azione Locale (PAL), finalizzati a favorire l’integrazione delle Comunità Rom, Sinti e Camminanti (RCS).

Tra il 23 e il 24 settembre, le amministrazioni comunali di Messina e Catania hanno incontrato lo staff di progetto dell’Azione “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica”, promossa dall’ UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati della mappatura relativa alle caratteristiche dei gruppi Rom presenti sul territorio e all’analisi dei fabbisogni e delle criticità emerse nella prima fase di progetto.

A Messina vivono circa 90 persone Rom, provenienti dai Paesi dell’ex Jugoslavia, giunti a Messina fin dagli anni ’80. Si tratta di una piccolissima minoranza che vive in condizioni di povertà ed emarginazione sociale. Circa 60 persone – di nazionalità montenegrina, rumena, kosovara e italiana – abita nelle case popolari del Villaggio Matteotti all’Annunziata; altre 10 in case popolari nel quartiere Tremonti.

Più variegata la situazione a Catania dove si stimano circa 260 persone Rom, per lo più Rom rumeni, originali di Calarasi, Tirgoviste e Botosan, e una piccola percentuale (circa 40 persone) di origine serba. La quasi totalità dei Rom presenti sul territorio non è in possesso di residenza anagrafica e vive in uno degli insediamenti informali della città: nel campo San Giuseppe la Rena, nel campo Turati, nell’insediamento di via Crocifisso, nell’insediamento del ponte Città Mercato.

Dopo aver condiviso e analizzato questo quadro d’insieme, si procederà alla condivisione della metodologia di lavoro dei tavoli e, soprattutto, alla definizione della loro composizione che dovrà comprendere le comunità, le associazioni e i gruppi informali di Rom, Sinti e Camminanti, ma anche le imprese sociali, le associazioni di volontariato, le forze ordine, il mondo della scuola, del lavoro e delle istituzioni. I tavoli locali, così composti, condivideranno poi un percorso di lavoro con l’obiettivo di redigere il Piano di Azione Locale.

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