È Napoli la prima città che riunisce il tavolo di lavoro per la redazione del PAL

È Napoli la prima città che riunisce il tavolo di lavoro per la redazione del PAL

Sarà Napoli la prima Città metropolitana ad avviare la costituzione dei tavoli locali per la definizione dei Piani di Azione Locale (PAL), finalizzati a favorire l’integrazione delle Comunità Rom, Sinti e Camminanti (RCS)

Mercoledì 4 settembre, a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, l’amministrazione comunale partenopea, con l’assessore ai Diritti di cittadinanza e alla Coesione sociale, Laura Marmorale (nella foto), incontra lo staff di progetto dell’Azione “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica”, promossa dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020.

Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati della mappatura relativa alle caratteristiche dei gruppi Rom presenti sul territorio e all’analisi dei fabbisogni e delle criticità emerse nella prima fase di progetto.

La popolazione Rom presente a Napoli è pari a circa 1.400 persone, ovvero lo 0,1% della popolazione complessiva della città. Le condizioni di grave marginalità sociale e di forte precarietà abitativa, tuttavia, ne acuiscono la visibilità, specialmente nei quartieri in cui sono ubicati gli insediamenti mono-etnici.

Diversificate le condizioni abitative: circa 800 persone vivono in accampamenti spontanei, 200 persone vivono in campi attrezzati, 226 in Centri di accoglienza, 200 in un accampamento tollerato nei pressi del Centro Direzionale. Non mancano presenze in appartamenti di difficile quantificazione.

Dopo aver condiviso e analizzato questo quadro d’insieme, si procederà alla condivisione della metodologia di lavoro dei tavoli e, soprattutto, alla definizione della loro composizione che dovrà comprendere le comunità, le associazioni e i gruppi informali di Rom, Sinti e Camminanti, ma anche le imprese sociali, le associazioni di volontariato, le forze ordine, il mondo della scuola, del lavoro e delle istituzioni.

Al momento, a Napoli, sono stati mappati circa 60 stakeholder attivi, o comunque attivabili, rispetto al tema dell’inclusione delle popolazioni Rom e Sinti. I tavoli locali, così composti, condivideranno poi un percorso di lavoro che culminerà nella redazione dei Piani di Azioni Locale.

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